Lo rivela uno studio pubblicato sul Journal of Child Psychology and Psychiatry
La qualità della relazione che si instaura tra la mamma e il suo bambino dopo la nascita è un fattore in grado di eliminare gli effetti negativi sul neonato dell'esposizione a un alto livello di stress in gravidanza. Lo rileva uno studio italiano, dell'Irccs Medea -Associazione La Nostra Famiglia di Bosisio Parini (Lecco), pubblicato sul Journal of Child Psychology and Psychiatry. Il lavoro, messo a punto dall'IRCCS Eugenio Medea in collaborazione con lo University College London e tuttora in corso, ha coinvolto 94 coppie mamma-bambino reclutate sin dalla gravidanza presso gli Ospedali Valduce di Como, Mandic di Merate e Fatebenefratelli di Erba e seguite nel corso dei primi anni di vita del bambino, anche attraverso la collaborazione con i centri vaccinali delle ATS Insubria e Brianza. Precedenti lavori del gruppo di ricerca hanno mostrato come lo stress vissuto dalle future mamme in gravidanza e, in particolare, i livelli di cortisolo, il principale "ormone dello stress", influenzino la risposta del bambino allo stress già a poche ore dalla nascita.
La stimolazione ovarica rappresenta il primo passo nei percorsi di procreazione assistita e un approccio personalizzato in questa fase può contribuire a fare la differenza per l’esito dei trattamenti
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